Sport e inclusione. Il PalaCUS ospita l’undicesima edizione della “Cagliari no limits”.
Dal 4 all’8 dicembre, cinque giornate tra “Sa Duchessa” e il centro di Cagliari che vedranno il coinvolgimento di atleti, allenatori, famiglie e spettatori organizzate dalla Polisportiva Olimpia Onlus
In campo, oltre ai padroni di casa dell’Olimpia, le squadre del Monaco FC, Fundació Barça Genuine, Bootle Bucks Inclusion F.C. (Liverpool), ASD Brasil Club. Insieme a loro Sport Insieme (Castellarano), ASD Calcio Veneto (Padova), UPD Isolotto (Coverciano), ASD Albano Primavera (Roma) e Arona for Special (Piemonte).
Programma Giovedì 4 è in previsto l’arrivo delle delegazioni, la sistemazione in hotel e cena di benvenuto. Da venerdì 5 dicembre, l’inizio del torneo al CUS Cagliari, la valutazione delle abilità motorie e la creazione dei gironi. A fine giornata spettacolare cerimonia di apertura: un corteo di 150 persone attraverserà le vie principali di Cagliari: da Piazza del Carmine sino a via Roma passando per via Sassari, Corso Vittorio Emanuele II, Piazza Yenne, via Manno, il Bastione Saint Remy e via Torino e la inaugurale. Il torneo proseguirà venerdì 6 e sabato 7 dicembre.
La giornata di venerdì 6 terminerà con la cena di gala al T-Hotel di Cagliari e la presenza del cantante Piero Marras. Le gare termineranno sabato 7 dicembre con le premiazioni e una cena di chiusura della manifestazione. Le delegazioni partiranno domenica 8 dicembre con un caloroso saluto: “A si biri cun saludi”.
Conferenza stampa. «Ringrazio tutti coloro che oggi hanno voluto dare una forte testimonianza. Il nostro messaggio più importante è che lo sport è un grande mezzo per l’inclusione sociale, e queste persone hanno tutto il diritto di vivere le grandi emozioni che lo sport riesce a regalare» ha raccontato Carlo Mascia, presidente della Polisportiva Olimpia Onlus Carlo Mascia, nella conferenza stampa di presentazione. Per Cristiano Pinna, allenatore dei ragazzi della Pol. Olimpia, «Chiunque può raggiungere gli obiettivi, i limiti non esistono, sono solo punti di partenza per arrivare all’obiettivo, lo sport è di tutti e per tutti e deve essere visto e condiviso da tutti».