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Sport, campus e inclusione: il Summer Camp AITA al CUS Cagliari

Si concluderà venerdì 8 luglio il Summer Camp AITA al CUS Cagliari. Organizzato dal Progetto Aita e Accademia Scherma Lia, il camp è ospitato da “Estate al CUS Cagliari”, fiore all’occhiello e realtà consolidata del Centro Universitario Sportivo cagliaritano. Cagliari è una delle sei sedi del camp AITA insieme a Catania, Roma, Bari, Napoli, Catanzaro.

«I Summer Camp Aita sono un progetto molto semplice e altrettanto vincente: sono campus estivi intensivi e inclusivi, nati con lo scopo di far svolgere attività ludico-ricreative a bambini con disturbi del neurosviluppo (autismo, ADHD, Disabilità Intellettiva) insieme a pari neurotipici  – si legge nella nota di presentazione –  Questo è possibile attraverso la collaborazione con gli enti sportivi locali, la presenza di tutor specialistici che modellano e affiancano i bambini con neurodiversità e un coordinamento centrale. Il coordinamento clinico e scientifico di ogni Summer Camp è affidato a professionisti del settore. Quest’anno l’iniziativa ha ricevuto il sostegno di Fondazione Decathlon Italia che è partner ufficiale della 18° e 19° edizione dei Summer Camp Aita».

Per il professor Luigi Mazzone, presidente di Progetto Aita Onlus e fondatore di Accademia Scherma Lia, «è una grande soddisfazione ripartire con sei sedi dopo due anni di covid. Progetti come questi sono indispensabili per pensare a una società che dia veramente riscontri inclusivi in cui reciprocità sociale e buone prassi dovrebbero essere capisaldi su cui costruire risorse e obbiettivi. Tra l’altro inauguriamo anche la nuova sede dei camp aita in Sardegna, precisamente a Cagliari».

Il camp cagliaritano nasce in collaborazione dell’Università degli Studi di Cagliari nella Cittadella Sportiva “Sa Duchessa” e con il supporto del Centro per lo studio dei disturbi pervasivi dello sviluppo dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari.

Sport e inclusione sono, ancora una volta, due parole chiave. Gli sport praticati nel Summer Camp sono innumerevoli: scherma, padel, tennis, nuoto, calcio, pallavolo, arrampicata, ma non mancano giochi neuromotori e attività ludiche, come semplici tiri alla fune e giochi d’acqua.

«Lo sport è un mezzo potente per favorire la socializzazione, potenziare la motricità e sostenere un sano sviluppo psicomotorio. Ne è convinto lo staff di Progetto Aita Onlus e Accademia Scherma Lia che da oltre 20 anni non si ferma dal proporre iniziative ludico-sociali» si legge nella nota «Iniziative, come ribadisce il presidente Mazzone che “sono fondamentali per demedicalizzare i disturbi del neurosviluppo e le dovremmo sostenere sempre come clinici, senza mai dimenticare che esse devono essere affiancate da terapie basate sull’evidenza scientifica”».

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