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Volley S3, finali provinciali nella Cittadella Sportiva “Sa Duchessa”

Mercoledì 25 aprile 2018, dalle ore 9.00 alle ore 17.00 negli impianti della Cittadella Sportiva “Sa Duchessa” è in programma la manifestazione sportiva promozionale “Finali Provinciali Volley S3 2018”.

La manifestazione – si legge in una nota della FIPAV Cagliari – è coordinata dal settore scuola e promozione della Federazione Italiana Pallavolo del Comitato Territoriale di Cagliari e si svolgerà grazie alla collaborazione del Centro Universitario Sportivo di Cagliari. L’appuntamento, a carattere promozionale, rappresenta il momento conclusivo dell’Attività del Volley S3 della provincia di Cagliari svolta nel corso dell’anno sportivo e vedrà la partecipazione di oltre 700 atleti dai 6 ai 12 anni in rappresentanza di 40 società sportive.

La manifestazione, unica per la sua formula di svolgimento, assume rilevanza in funzione del modello di gara utilizzato (percorsi, giochi semplificati sulle abilità necessarie per giocare a pallavolo e gare di spikeball e volley S3) e rappresenta un importante momento di apprendimento e di crescita motoria e sportiva. “Volley S3″ – prosegue la nota – è lo strumento scelto dalla FIPAV per avviare i “giovani” al gioco della pallavolo in maniera diversa da quanto è stato fatto finora, attraverso un percorso formativo che stravolge l’approccio al nostro sport e che integra e stimola il tradizionale percoro didattico: partire dal gioco e dal giocare, per divertirsi e appassionarsi subito al mondo del volley.

Alle manifestazioni aderisce lUNICEF Comitato Provinciale di Cagliari e prevede, unitamente all’evento sportivo, una gara di Solidarietà a favore del progetto “Emergenza Siria”. Nonostante in molte regioni le ostilità siano cessate, le condizioni dell’infanzia siriana continuano a essere drammatiche. Il paese è in macerie: la maggior parte delle infrastrutture è distrutta, ospedali e scuole sono colpiti di proposito per sfiancare la popolazione, l’approvvigionamento di acqua, cibo, farmaci ed elettricità è collassato in più regioni. Ovunque regna la disperazione. Molte aree del paese continuano a non essere accessibili, o con grande difficoltà. Oltre che a bombe, sparatorie ed esplosioni, innumerevoli bambini soccombono nel silenzio a malattie che in condizioni normali sarebbero facilmente evitabili o curabili. In totale mancanza di assistenza sanitaria, anche una semplice polmonite può essere letale nel freddo e nell’umidità degli alloggi. Per sopravvivere, le famiglie adottano misure sempre più drastiche: in oltre due terzi delle economie domestiche, i bambini sono costretti a lavorare, alcuni in condizioni che non dovrebbero venire inflitte nemmeno agli adulti. Le ragazze vengono date in sposa, spesso già a dieci o dodici anni.

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