1. Home
  2. Rassegna stampa
  3. UNIONE SARDA – «PROVEREMO A DARVI RISPOSTE, MA NON SIETE DEI “DEPORTATI”»

UNIONE SARDA – «PROVEREMO A DARVI RISPOSTE, MA NON SIETE DEI “DEPORTATI”»

Tratto da L’UNIONE SARDA di martedì 16 gennaio 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 5 – Edizione CA)

«Siamo deportati, cosa farete per risolvere il nostro dramma?». La voce, forte e chiara di un “insegnante con la valigia” si leva tra la folla di persone che accoglie la ministra (vuole essere chiamata così, al femminile) Valeria Fedeli nel cortile della cittadella di Sa Duchessa. Le hanno appena consegnato una lettera-appello e lei si è impegnata a leggerla, ma quella voce proprio non le va giù. «Deportati? Non puoi usare quella parola», replica, «il linguaggio è importante, e io tengo al rispetto della storia, non puoi usare quella parola – ripete – soprattutto ora, che cade il settantesimo anniversario della Costituzione e l’ottantesimo delle leggi razziali. Erano deportati coloro che venivano trascinati con la forza nei campi di concentramento, non chi viene trasferito per lavoro in un’altra città».

LA VISITA Dopo la polemica, tutto rientra nella normalità. Fedeli ieri ha trascorso una giornata in Sardegna: dopo la tappa di mattina a Sassari per l’inaugurazione dell’anno accademico, nel pomeriggio è a Cagliari, per prendere parte alla chiusura delle celebrazioni per il compleanno del Centro universitario sportivo (il numero 70, caduto esattamente l’11 giugno scorso), con inaugurazioni di sale per lo studio, di nuovi campi, premiazioni a ex atleti e tanti auspici per il futuro, una cerimonia organizzata dal presidente del Cus, Marco Meloni, deputato del Pd, a cui hanno partecipato il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il sindaco Massimo Zedda, il rettore Maria Del Zompo.

IL COMITATO 10 AGOSTO «Sono molto contenta di essere qui», sottolinea la ministra dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, «ho una grande passione per questa terra, risponderò, leggerò con attenzione il documento, sono convinta che bisogna ascoltare, valutare e poi provare a risolvere i problemi». Il problema specifico riguarda un centinaio di docenti di ruolo – riuniti nel Comitato 10 agosto – con esperienza nel sostegno, senza titolo di specializzazione, titolari di cattedre lontano da casa. «Molti di noi sono impossibilitati a raggiungere la sede fuori dall’Isola», sottolineano, e «consapevoli del fatto che la priorità vada a colleghi con la specializzazione, ma anche che i posti disponibili sono molto superiori agli specializzati, chiediamo di poter essere utilizzati nella nostra provincia al pari dei colleghi precari neppure abilitati, che sia tempestivamente organizzato un corso, che sia dato peso alla contrattazione regionale. Cerchiamo un dialogo costruttivo con le istituzioni, che garantisca un’organizzazione efficace e impedisca lo spreco di risorse».

L’IMPEGNO DI PIGLIARU Una questione che il presidente della Regione sta seguendo da vicino. «Ho parlato col ministro del caso di questi docenti, e ne parleremo ancora nei prossimi giorni», sottolinea Francesco Pigliaru, «c’è un problema di “scopertura”, di docenti che potrebbero colmare questi vuoti ma non hanno la specializzazione giusta, quindi dobbiamo mettere insieme tutti gli elementi e capire cosa si può fare». Inoltre – prosegue – «abbiamo discusso dei protocolli da firmare per Iscol@, per valorizzare i percorsi dei docenti che portiamo dentro, in aggiunta agli altri, cioè che abbiano punteggi riconosciuti per la loro carriera. Ancora, ho chiesto al ministro di fare insieme un grande evento per la lotta alla dispersione scolastica, un appuntamento nazionale qui da noi, una riflessione per confrontare le politiche adottate nelle altre regioni e in Europa. Noi abbiamo ancora una dispersione elevata, ma stiamo ottenendo buoni risultati».

LA DISPERSIONE È dei giorni scorsi la notizia che l’abbandono delle aule sta calando, l’ultimo tasso registrato a livello nazionale è del 13,8%, contro il 20,8% di dieci anni fa. Dunque l’Italia si avvicina all’obiettivo Europa 2020, al raggiungimento del livello del 10%. Ma restano forti gli squilibri territoriali, con Sicilia, Campania, Sardegna sopra la media nazionale. Nell’Isola è scesa dal 23,5% del 2014 al 18,1% del 2016. «Il segnale è chiaro», spiega Pigliaru, «ma dobbiamo proseguire con determinazione su questa strada, impegnandoci ancora di più sia sul fronte dell’edilizia scolastica con Iscol@ che su quello dell’apprendimento con Tutti a Iscol@».

LA CABINA DI REGIA E la ministra Fedeli ha istituito una cabina di regia sulla dispersione scolastica e la povertà educativa, guidata da Marco Rossi Doria, ex sottosegretario all’Istruzione, esperto della materia. Si porta avanti un lavoro che partendo dai dati e dall’analisi delle buone pratiche, aiuterà nella costruzione di un piano nazionale di contrasto. «Perché questo – sottolinea Fedeli – non è semplicemente uno dei problemi della scuola italiana. È il problema. Della scuola e del Paese intero».

[Cristina Cossu]
Menu