1. Home
  2. Rassegna stampa
  3. L’UNIONE SARDA – E MEZZOSANGUE RICOMINCIA DA “TREE”

L’UNIONE SARDA – E MEZZOSANGUE RICOMINCIA DA “TREE”

Tratto da L’UNIONE SARDA – venerdì 8 giugno – Cultura, pagina 44

Preparatevi per qualcosa di nuovo: MezzoSangue, l’outsider, il rapper col passamontagna, perché lui la fama la cerca solo per le sue barre, sta arrivando. A ospitarlo sarà oggi il palco del festival AteneiKa di Cagliari, dove porterà l’ultimo lavoro, “Tree – Roots & Crown”. Doppio album fondato su una simmetria architettonica studiata nei minimi dettagli, dall’assonanza del titolo, “Tree” (albero in inglese) con il numero tre, come le parti che lo compongono – radici tronco e chioma – al fatto che ognuno dei due cd sia composto da 9 tracce e che l’album, terzo lavoro di MezzoSangue, sia uscito a marzo, terzo mese dell’anno. Intriso di riferimenti alla mitologia norrena, il disco è stato anticipato dai singoli “Ned Kelly” e “Ologramma”, assaggio della profondità e della cura infuse dal rapper romano nel cesellare rime e suoni di un lavoro con cui cerca una nuova maniera: la sua.
Un doppio oggi è coraggioso.
«Cerco sempre di decontestualizzare ciò che faccio, voglio rimanere al di fuori da quello che c’è intorno».
“Roots & Crown”: due facce della stessa medaglia?
«In tutto il disco c’è dualismo, oltre al tre, che torna sempre. Rappresenta due modi diversi di vedere le cose, uno dall’interno e uno dall’esterno. “Roots”, le radici, “Crown” dove tutto avviene dentro come le foglie con la sintesi, in un continuo analizzarsi e mettersi in dubbio».
Nel primo disco c’è “System Error”, nel secondo “Fuck Them, Fuck Rap”. In che modo si sente estraneo alla scena?
«Quando una persona fa fatica a ritrovarsi in certi ambienti, penso che venga automatico allontanarsi. Nel mio caso cerco di andare via dalla mia cultura».
È ciò che racconta nel cd 2, quello in cui sperimenta di più a livello musicale.
«È piuttosto una ricerca. Nel primo disco tutti i suoni sono elettronici e le produzioni curate da vari producer che hanno lavorato singolarmente utilizzando strumentazioni digitali, nel secondo è tutto suonato in studio con batteria, basso, chitarre, viola, violino e sax».
Nuovo capitolo nella carriera?
«Non lo so, voglio riuscire a capire se sa rà solo un’esperienza o se cambierà tutto. Sicuramente però, cerco una strada che sia mia».
Ciò che caratterizza il progetto è la passione per la numerologia.
«Credo che alla base dell’esistenza ci siano numeri e lettere, quindi amo cercare l’archetipo al di là del segno grafico. Il disco ruota attorno al numero tre, “Tree”, albero, fatto di radici, chioma e tronco, che sta in mezzo, come l’io, che si trova tra l’Es e il Superio, primo e secondo disco. Il tutto cerca di spiegare la difficoltà della crescita di una persona. Poi, anche il primo e il settimo chakra in inglese si chiamano Root e Crown».
Nella copertina c’è un riferimento alla mitologia norrena.
«È una copertina particolare che fa riferimento all’albero cosmico, coi suoi simboli. I serpenti, lo scoiattolo, i cervi, il falco, l’aquila e il gallo hanno tutti una funzione rispetto all’albero e rappresentano le persone che avevo attorno durante il periodo di scrittura del disco, dai più infimi, i serpenti, fino ai più nobili, le aquile. Mi affascina la ciclicità della cultura norrena».
Vista la simmetria del disco, come organizzerà il live?
«Porteremo brani molto vecchi, che hanno fatto le mie radici, fino agli inediti diversi da quello a cui sono abituato. Sul palco ci saranno due chitarre, basso, batteria e su alcuni brani anche un violino».
Rapper sardi: Enigma, Dj Slait, Salmo. Ospite stasera?
«È un’idea, me l’hai suggerita tu, ci penso».

[Cinzia Meroni]
Menu