Studenti. Atleti. Persone.

Sport e istruzione: stile di vita, valori sportivi e benessere individuale

 

Un nuovo progetto per rilanciare il CUS Cagliari

  

Programma per l’elezione del Presidente, del Consiglio Direttivo

e del Collegio dei Revisori dei Conti del CUS Cagliari ASD 2016/2018

 

Cagliari, 31 ottobre 2016

Riscoprire la nostra missione, rinnovare il progetto

Chi si propone di guidare un Centro Universitario Sportivo deve anzitutto avere le idee chiare sulla sua natura, dalla quale derivano le missioni fondamentali da perseguire.

Il CUS è per definizione un centro sportivo, con delle peculiarità che ne fanno un unicum per missione fondante, ruolo nel panorama sportivo, funzione rispetto alla comunità universitaria e a tutti i cittadini.

1. Chi siamo? Identità sportiva e missione socialeIl CUS formalmente è un’associazione sportiva dilettantistica. Ha però due importanti specificità: la base associativa, costituita dagli studenti universitari e – quanto ai soci anziani – da ex studenti che abbiano svolto attività sportiva agonistica; la struttura del suo bilancio, finanziato principalmente da risorse pubbliche. Dunque, la sua azione, che si articola nelle attività rivolte alla pratica sportiva agonistica e in quelle rivolte alla comunità universitaria e ai cittadini, deve essere sempre improntata alla funzione sociale, e la sua gestione a criteri di assoluta trasparenza. In sintesi, il CUS è istituzione pubblica quanto a natura e rigore gestionale, associazione sportiva privatistica quanto a agilità e funzionalità.

2. CUS: lo sport, la nostra anima. Peculiare è anche il ruolo del CUS nel panorama sportivo. Infatti, sebbene nell’attività agonistica gli atleti e le squadre del CUS competano con il resto del movimento sportivo nelle attività federali, vi sono anche qui due importanti specificità. La prima è la partecipazione degli studenti universitari (anche iscritti ad altre società) alle competizioni sportive universitarie. La seconda riguarda il rapporto tra studi universitari e attività agonistica, e costituisce un elemento centrale nella ridefinizione della missione e dell’attività del CUS Cagliari: intendiamo infatti promuovere, nell’ambito del complessivo rafforzamento delle attività agonistiche, la compatibilità tra eccellenza nell’attività agonistica e successo negli studi universitari, promuovendo e favorendo, con specifici programmi rivolti agli studenti/atleti per conciliare due attività così impegnative, la partecipazione all’attività sportiva agonistica di atleti iscritti all’Università di Cagliari.

Un programma specifico – basato sui rapporti col sistema scolastico, lo scouting di talenti sportivi e un sostegno con borse di studio – sarà rivolto a orientare verso gli studi universitari i giovani talenti che si esprimono già nel corso del percorso scolastico, e che troppo spesso si trovano poi costretti alla drammatica (e del tutto insensata) scelta tra lo sport e il completamento del loro percorso di studi.

La riorganizzazione delle attività agonistiche dovrà puntare alla valorizzazione degli atleti sardi, investendo sul potenziamento dei Centri di Avviamento allo Sport e cooperando, come detto, con il sistema scolastico. Di conseguenza, la remunerazione di atlete e atleti privi di connessione con il tessuto sportivo della nostra società e della nostra regione sarà fortemente ridotta, anche per la necessità di porre rimedio a scelte poco assennate che hanno lasciato pesanti eredità nel bilancio sociale.

Le attività agonistiche dovranno essere ripensate anche riguardo alla programmazione dello sviluppo dei diversi settori. L’impegno è ristabilire un equilibrio che negli ultimi anni si è andato perdendo, e riportare tutte le specialità nella condizione di competere potendo contare su strutture, attrezzature e opportunità di partecipazione alle competizioni che in diversi casi sono carenti o incerte. I punti fermi saranno dunque: la programmazione e la trasparenza delle scelte; l’equilibrio tra i settori (con nuovi investimenti nelle discipline che hanno fatto la storia del CUS e con l’introduzione di nuove specialità connesse all’evoluzione della pratica sportiva degli ultimi decenni); la valorizzazione dei talenti del vivaio e locali; in ogni caso, la sostenibilità finanziaria delle scelte.

Crediamo che questa impostazione potrà favorire le sinergie tra CUS e società sportive “ordinarie”, le quali dovranno vedere sì nei nostri atleti e nelle nostre squadre soggetti coi quali competere, ma potranno anche cogliere nell’organizzazione delle nostre attività, nonché nelle nostre strutture, una risorsa con la quale cooperare per l’ampliamento e il rafforzamento del movimento sportivo isolano.

3. Per gli studenti, l’Università, i cittadiniPensiamo che il punto centrale che definisce la missione del CUS sia questo: essere una istituzione al servizio dell’università, dei suoi studenti come dei suoi docenti e dei suoi dipendenti, e più in generale dei cittadini, dai più giovani agli anziani.

Partiamo dalle esigenze dei nostri studenti, che dobbiamo anzitutto conoscere. Ci proponiamo quindi di realizzare, affidandola a ricercatori dell’Ateneo, un’analisi sugli orientamenti degli studenti rispetto alla pratica sportiva e agli stili di vita. Un rapporto annuale potrebbe descrivere la condizione di una comunità vasta (gli studenti iscritti all’Università di Cagliari sono oltre 26mila, dati 2015) e ad altissima concentrazione di potenzialità in termini di evoluzione della condizione sociale ed economica della Sardegna.

Oltre che agli studenti, pensiamo di offrire a condizioni particolarmente favorevoli i nostri servizi legati all’attività sportiva e ai programmi “sport e benessere” alla più vasta comunità dei futuri studenti” (iscritti agli ultimi anni di scuola superiore) e agli ex studenti universitari, oltre che agli ex atleti e a docenti e personale dipendente dell’Ateneo.

Si dovrà poi potenziare il quadro dei servizi offerti direttamente agli studenti e ai soci, e ampliare l’offerta di quelli in convenzione con strutture esterne.

La funzione di istituzione al servizio dell’Università e della città si realizzerà attraverso l’organizzazione di attività e strutture per la pratica sportiva, ma dovrà estendersi all’affermazione e alla diffusione, anzitutto (ma non solo) nella comunità universitaria, della cultura del corretto stile di vita orientato alla prevenzione delle principali patologie, fatto di pratica sportiva, educazione alimentare e organizzazione di una attività fisica equilibrata e “attiva”, con le specificità rivolte alle diverse fasce di età e alle diverse condizioni individuali.

Il CUS Cagliari, in cooperazione con l’Università e attraverso la valorizzazione del ruolo e delle attività dei suoi ricercatori e in particolare del Corso di laurea in Scienze motorie e della Scuola di specializzazione in Medicina dello sport, dovrà diventare un presidio di centrale importanza nell’ambito della prevenzione sanitaria e dell’assistenza a persone con ridotte abilità motorie, che stiano affrontando patologie degenerative o che vogliano affrontare un invecchiamento attivo.

Il programma che intendiamo adottare potrà beneficiare della valutazione di esperienze positive, quale ad esempio quella realizzata da CUS Verona e Università di Verona, e si articolerà in azioni rivolte a diverse esigenze. Oltre al potenziamento delle attività per i bambini, verranno realizzate in particolare:

  • Attività per la prevenzione e riabilitazione(attività contro il diabete, contro le cardiopatie, contro le malattie respiratorie; attività per i malati di Parkinson; attività post ictus; attività fisica adattata; attività nella sclerosi multipla);

  • Attività per gli over-55 (gruppi di cammino; maratone con finalità ludiche con partecipazione aperta; escursioni in canoa; escursioni in bicicletta);

  • Attività per le persone con disabilità.

Il CUS Cagliari può e deve diventare un pilastro centrale delle politiche pubbliche nei campi dell’istruzione e dello sport da un lato, e di quelle sociale e sanitaria dall’altro, ponendosi al centro di una rete costituita dai massimi attori istituzionali (Regione, Comune, Ateneo, Ersu) e sportivi (Coni e federazioni). Questo ruolo avrà conseguenze positive anche sulle attività sportive del CUS (e sulle risorse necessarie per il loro svolgimento) e sul movimento sportivo sardo nel suo complesso.

4. Il CUS e Cagliari: eventi e impianti. La funzione di interlocutore delle istituzioni che fornisce servizi rivolti sia a studenti e atleti che ai cittadini, si realizza primariamente attraverso le nostre strutture e l’organizzazione di eventi sportivi.

Intendiamo cooperare con l’Amministrazione comunale perché il 2017, quando Cagliari sarà Città europea dello Sport e il CUS celebrerà i 70 anni dalla sua fondazione, sia l’anno in cui si propongono i primi eventi sportivi che aprano il CUS alla Città, ci si candidi a ospitare (nel primo anno disponibile: 2018, 2019 o 2020) i Campionati Nazionali Universitari e si pongano le basi per una nuova e più ampia fruibilità delle strutture, aprendole agli ex studenti e a tutti i cittadini (con un impatto positivo anche dal punto di vista delle risorse).

Sarà necessario anzitutto realizzare l’esame di ciascun impianto, per verificarne lo stato di sicurezza, di obsolescenza e la destinazione d’uso. Le strutture dovranno poi essere organizzate in maniera sempre più definita su tre assi:

1) il Polo di Sa Duchessa, che necessita di importanti interventi sia per utilizzare nuovi spazi sia per il necessario rifacimento o adeguamento strutturale di diversi impianti (la tensostruttura, gli spazi per la scherma, i campi da hockey e da calcio, ad esempio);

2) la Cittadella universitaria di Monserrato, dove, oltre all’attuale tensostruttura, sono presenti aree nelle quali è possibile realizzare nuovi impianti, tra i quali una piscina coperta;

3) un asse virtuale (ovvero non delimitato “fisicamente” in un unico spazio) costituito dalle strutture per gli sport acquatici, di spiaggia e di mare(canoa, nuoto e pallanuoto, vela, surf, beach tennis, beach volley, beach soccer), che diventeranno centrali nel CUS Cagliari del futuro.  

 

Valori, efficienza, trasparenza: le basi del nuovo CUS

Per realizzare questi obiettivi puntiamo a impostare l’attività del CUS nei prossimi anni intorno a una serie di impegni e progetti precisi. Per realizzarli sono necessarie alcune condizioni preliminari relative ai valori della comunità associativa, all’organizzazione, ai criteri di funzionamento.

5. La nostra comunità: valori fondanti e unità di intenti.  La nostra è una comunità di associati legati dal valore condiviso di aver praticato sport a livello agonistico, specialmente negli anni dell’università; in qualche caso rallentando il corso degli studi, in altri rinunciando a qualche risultato sportivo o addirittura abbandonando l’attività agonistica. Aver vestito la maglia del CUS, aver rappresentato la nostra Università sono onori che ci spingono ora a voler restituire ai giovani, agli studenti, alla comunità del nostro Ateneo, alla nostra città e alla Sardegna, quel che lo sport e lo studio ci hanno dato: l’energia e il rigore, l’onore e il rispetto, insieme alla consapevolezza che i valori dello sport sono, per chi lo sport lo ha praticato realmente, una guida per la vita. È la nostra comunità di atleti e dirigenti che condividono quotidianamente la fatica e la bellezza della passione per la propria attività, singola o di squadra. 

Dobbiamo, tutti insieme, ricostituire la fiducia e l’unione all’interno una compagine associativa segnata da una complessa vicenda, che negli ultimi anni ha reso necessario persino l’intervento della magistratura per restituire a tutti i soci il loro diritto di farne parte. Per farlo, è necessario fare affidamento su quei valori e far prevalere il bene superiore del nostro sodalizio.

Alla base di questa volontà, da parte nostra fortissima, di ricostituire una reale solidarietà della nostra comunità e tra i suoi componenti, vi è però la necessità di valutare quanto accaduto negli ultimi anni con la massima franchezza: vi possono essere stati semplici errori – forse persino involontari – nella fase iniziale, ma aver negato ripetutamente il riconoscimento dello status di soci a molti di noi, senza alcuna ragione e violando illegittimamente i diritti degli interessati, fino al punto da rendere necessaria una azione legale spinta persino al secondo grado di giudizio, con un dispendio di energie e di risorse economiche del CUS Cagliari assai cospicuo, è stato un atteggiamento in netto contrasto coi valori che abbiamo appena richiamato, e che sono alla base del nostro sodalizio.

Esistono pesanti responsabilità di singoli che devono essere riconosciute guardandosi negli occhi, per poter poi voltare pagina e marciare nuovamente uniti. Questo è il nostro intendimento, che consideriamo un dovere rispetto al nostro Ateneo, agli studenti universitari e a tutti i soggetti che destinano al CUS denaro pubblico, tratto dalle tasse pagate dagli studenti e da quelle pagate da tutti i cittadini.

La nostra struttura associativa dovrà prevedere e favorire l’ingresso costante di nuovi soci, le cui candidature dovranno essere vagliate dal Consiglio sulla base di criteri aperti e trasparenti, primi tra tutti i successi nell’attività sportiva (con una equilibrata rappresentanza di tutti i settori e di genere) e un corrispondente profitto negli studi universitari. Una compagine sociale più ampia e costantemente rinnovata renderà di per sé più chiara la valutazione dei risultati raggiunti dalla dirigenza eletta, elevando così la qualità dei processi gestionali e il controllo diffuso sulla loro efficienza e correttezza.  

6. La via per l’efficienza: un’organizzazione moderna. Per rimettere in sesto il CUS e realizzare il programma è necessario un grande salto di qualità nella struttura organizzativa.

Alla base, la necessaria distinzione tra 3 diverse funzioni, che allo stato attuale appaiono piuttosto confuse e sovrapposte:

1) quella di indirizzo e supervisione sulla realizzazione del programma, affidata al Consiglio direttivo e alla interazione del Consiglio con l’Assemblea dei soci;

2) quella tecnica, affidata ai responsabili di settore e ai tecnici, che dovranno essere oggetto di un particolare investimento in termini di reclutamento e aggiornamento;

3) quella gestionale vera e propria, che dovrà essere guidata da un autentico manager dello sport, che dovrà da un lato gestire l’organizzazione degli aspetti non tecnici dell’attività agonistica e dall’altro organizzare le attività rivolte agli studenti e alla cittadinanza.

La crescita professionale degli attuali dipendenti, l’eventuale inserimento di nuove risorse professionali, la possibilità di ampliare la relazione con l’Università e altri enti e istituzioni, anche attraverso progetti specifici, e di coinvolgere nella nostra struttura dipendenti dell’Ateneo e studenti interessati a percorsi di inserimento nel lavoro, sono aspetti essenziali per modernizzare la struttura organizzativa e saranno oggetto di investimenti anche economici, compatibilmente con le disponibilità finanziarie.

7. Trasparenza, trasparenza, trasparenza. I criteri di funzionamento gestionali e amministrativi che, candidandoci a guidare il CUS Cagliari, intendiamo introdurre nella gestione dell’associazione, sono per noi un’assoluta priorità.

L’utilizzo di importanti risorse pubbliche comporta un vincolo nei confronti di tutti i soggetti che vi contribuiscono (MIUR, Università e Regione, anzitutto) e dell’intera cittadinanza: dunque il bilancio, le scelte gestionali, le procedure per la realizzazione di opere e l’acquisto di beni e servizi, così come di selezione del personale, saranno basati sui più elevati standard in termini di trasparenza e accessibilità, anche attraverso il sito internet istituzionale del CUS. A questo scopo il Consiglio direttivo aggiornerà o approverà i regolamenti previsti dallo Statuto (art. 16, comma 2).

È nostro intendimento – sempre entro i limiti della sostenibilità finanziaria – affidare ad una società di revisione contabile la certificazione dei bilanci e ancor prima un esame dettagliato dell’attuale situazione finanziaria – segnata da una preoccupante esposizione debitoria – edella regolarità nei pagamenti di quanto dovuto all’Erario, ai fornitori e ai dipendenti.

Si adotterà il massimo rigore per quanto riguarda l’uso delle risorse socialiper trasferte o costi legati ai dirigenti – cosa non sempre avvenuta negli ultimi anni – e per quelle destinate a rimborsi o compensi agli atleti. Le risorse disponibili e quelle che saremo capaci di rinvenire saranno destinate prioritariamente al potenziamento dell’attività sportiva (sia agonistica che rivolta agli studenti) e alla promozione della qualità dei tecnici e delle loro opportunità di crescita, con una assoluta attenzione alla sostenibilità economica delle attività e, come già affermato, con un maggiore equilibrio tra i settori.

8. In sintesi: un programma aperto per il CUS, una proposta per l’Ateneo. Gli assi principali del nostro programma mirano a riscoprire l’autentica missione del CUS Cagliari ASD, con lo scopo di rigenerarla e di realizzare una trasformazione sostanziale, da polisportiva che fornisce anche strutture agli studenti universitari a soggetto capace di costituire il fulcro di un sistema integrato tra le istituzioni regionali, comunali e di dirigenza sportiva, per l’erogazione di servizi rivolti a costruire una nuova cultura del benesseredelle persone, anzitutto (ma non esclusivamente) della comunità universitaria cagliaritana. Un soggetto che interpreta e trasferisce questi valori, questa cultura, queste sue peculiarità nella pratica sportiva agonistica e nello sport di vertice.

Questo è un programma aperto che proponiamo alla valutazione di ciascun socio, pronti ad accogliere suggerimenti e commenti, anche critici, e ad aggiornarlo in vista dell’assemblea elettiva dell’11 novembre e successivamente, in considerazione della discussione che si svolgerà in quella sede. 

In ogni caso, si tratta di un programma che – se approvato dal voto maggioritario dei soci – sarà per noi una proposta sulla base della quale definire un progetto di lavoro comune con l’Ateneo e gli organi accademici, a partire dal Rettore e dal Comitato per lo sport universitario, che ha la funzione di programmare e coordinare le attività sportive per la comunità universitaria, in costante dialogo coi rappresentanti della comunità studentesca, alla quale prioritariamente questo nostro progetto si rivolge. 

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